„Nella vita di Helena Kmieć era inscritta la responsabilità di proclamare a tutti la verità su Cristo vittorioso”, ha affermato l’Arcivescovo Marek Jędraszewski nella cappella Arcivescovile di Cracovia dove si è svolta la prima sessione del processo di beatificazione della missionaria laica uccisa 7 anni fa.

Oltre al Metropolita di Cracovia, alla cerimonia ha partecipato il vescovo ausiliare Robert Chrząszcz, il P. Józef Figiel SDS, Provinciale della Provincia Polacca della Società del Divin Salvatore e P. Paweł Wróbel SDS, postulatore del processo.
foto: helenakmiec.pl

L’Arcivescovo Jędraszewski ha sottolineato che il processo di beatificazione, che è stato aperto a livello diocesano, ci incoraggia a guardare alla vita di Helena Kmieć come a un modello. „Sono profondamente convinto che il lavoro del tribunale procederà in conformità con le regole, ma anche avendo cura del tempo per raccogliere nel modo più accurato possibile tutti i documenti sulla sua vita e testimonianza di Cristo”, ha sottolineato. Ha inoltre invitato le persone a pregare perchè il processo si svolga al meglio. Il prelato ha evidenziato l’impegno evangelico. „Si è donata a Dio per i perduti”, ha affermato.

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P. Józef Figiel SDS, Provinciale della Provincia polacca della Società del Divin Salvatore, ha sottolineato che negli ultimi anni della sua vita Helena Kmieć era legata al volontariato missionario salvatoriano. „È una grande gioia per noi, ringraziamo il vescovo per aver preso questa decisione. Ci auguriamo che Helenka sia conosciuta in molti angoli del mondo, e che la sua figura sia di incoraggiamento a seguire il cammino della santità” – ha sottolineato.

P. Paweł Wróbel SDS, postulatore del processo di beatificazione di Helena Kmieć, ha ricordato che dopo la sua morte, la fama di santità della vita della ragazza si è diffusa ampiamente, grazie alle testimonianze di amici e collaboratori. Ha dichiarato che molte persone pregano Dio grazie a lei. „La figura della Serva di Dio Helena Kmieć può essere di ispirazione per la Chiesa, e soprattutto per i giovani, di come una vita giovane, una persona con grande passione e impegno può realizzare la sua vocazione alla santità, attraverso il volontariato e l’attività missionaria nella vita secolare. Inoltre, può essere un esempio del fatto che continuare sulla strada della vita sacramentale è una via sicura per raggiungere la perfezione, e la vocazione missionaria può essere attuata non solo attraverso la partenza per l’estero, ma anche annunciando Cristo nel proprio ambiente” – ha richiamato.

Helena Kmieć è nata il 9 febbraio 1991 a Cracovia. Nel 2012 è stata coinvolta nel Volontariato Missionario „Salvator”, operante presso la congregazione religiosa salvatoriana. Nell’ambito del volontariato, è stata mandata due volte in viaggi di alcuni giorni, durante i quali ha gestito campi per bambini nelle parrocchie salvatoriane – la prima volta a Galgahévíz in Ungheria, la seconda volta a Timisoara in Romania. Nel 2013, è andata in missione in Zambia. Lì, ha lavorato con i bambini di strada, insegnando loro, tra l’altro a leggere, a scrivere, l’inglese e la matematica, e accompagnandoli nella vita quotidiana presso il centro Salvation Home a Lusaka, capitale dello Zambia, così come nel centro Giovanile Kulanga Bana Farm a Chamulimba, distante circa 70 km. L’8 gennaio 2017 ha iniziato il suo servizio presso la missione delle Suore di Dębica a Cochabamba, nella Bolivia centrale. La mattina del 24 gennaio ci fu una rapina nell’orfanotrofio. Helena rimase lì con la seconda volontaria Anita. Durante l’attacco, l’aggressore ha pugnalato Helen con un coltello. Nonostante i tentativi di salvarle la vita, morì.

L’Ufficio di Postulazione del Processo di Beatificazione di Helena Kmieć chiede di essere contattato da persone che vorrebbero condividere la loro conoscenza su Helena, ad esempio come sono state ispirate dalla sua vita e dalla sua storia, e da persone che hanno pregato o pregano personalmente per sua intercessione e possono attribuirle le grazie ricevute. Indirizzo: ul. św. Jacka 16, 30-364 Cracovia, tel. +48 12 352 27 55, e-mail: [email protected].

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