Il fotoreporter polacco Grzegorz Gałązka, che lavora a Roma, ha raccontato agli studenti della Pontificia Università della Santa Croce le luci e le ombre del lavoro del fotoreporter ieri e oggi. L’incontro si è svolto nell’ambito del ciclo del mercoledì Conversazioni sulla Comunicazione Istituzionale, dal tema: „Santità e fotografia: la famiglia Ulma, i martiri di Markowa beatificati”.

foto: Family News Service

Nell’introduzione, Grzegorz Gałązka ha fatto presente che il fotografo non dovrebbe parlare molto, ma dovrebbero farlo le sue foto. „E’ possibile che anche il beato fotografo Józef Ulma non abbia parlato molto, ma le sue foto, che vediamo oggi, dicono molto. Dicono molto dei tempi in cui visse prima della seconda guerra mondiale, ma anche durante la seconda guerra mondiale, dove si può dire che la guerra porta sempre il male, ovunque sia. Ciò è molto triste”. Il futuro beato si è trovato a vivere in una così triste realtà di guerra.

Questo beato padre di famiglia, insieme alla quale è stato elevato agli onori degli altari, ci mostra il valore della famiglia. „Oggi la famiglia è sempre una questione importante, forse è la più importante di tutte. Questo è ciò che ci mostra il nostro nuovo beato, fotografo”, ha sottolineato Gałązka, aggiungendo: „possiamo dire che di fatto è un collega”.

Il fotografo polacco ha confidato di sperimentare l’aiuto nel suo lavoro per intercessione del beato Józef Ulma. „Da quando è stato beatificato, da un certo momento, quando vado a fare foto in Vaticano seguendo il Papa, mi rivolgo a lui con una breve preghiera e devo dire che il mio lavoro è diventato più lieto, più sereno, sembra anche che le mie foto vengano meglio”.

Al termine dell’incontro, gli studenti hanno potuto porre domande all’ospite speciale. L’occasione dell’incontro è stata la mostra e la presentazione dell’album fotografico di Gałązka, edito dalla casa editrice „Bernardinum” e disponibile in due versioni linguistiche: polacco-inglese e polacco-italiano.

Grzegorz Gałązka ha iniziato a lavorare come fotoreporter a Roma durante il pontificato di Giovanni Paolo II e segue ininterrottamente i suoi successori. Ha preso parte molte volte come fotoreporter ai voli papali. E’ sua la foto scelta per il ritratto della beatificazione e poi della canonizzazione di Giovanni Paolo II.

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